“Lo stile di vita europeo è inclusivo. L’integrazione e l’inclusione sono la chiave per le persone che vengono in Europa, per le comunità locali, per il benessere a lungo termine delle nostre società e per la stabilità delle nostre economie”. Si apre così il Piano d'azione per l'integrazione e l'inclusione 2021-2027 presentato il 24 novembre 2020 dalla Commissione Europea, secondo il quale “se vogliamo aiutare le nostre società ed economie a prosperare, abbiamo bisogno di supportare chiunque è parte della società, con l’integrazione come diritto e dovere per tutti”. La Commissaria per gli Affari interni, Ylva Johansson, presentando il Piano d’Azione, ha detto che “Il migrante è "uno di noi", non "uno di loro". Ognuno ha un ruolo da svolgere per rendere coese e prospere le nostre società”. Questa sfida non riguarda solo gli ultimi arrivati, ma anche quanti, arrivati da tempo, hanno acquisito la cittadinanza comunitaria con la naturalizzazione. Per questo, il nuovo Piano allarga il suo raggio di azione dai cittadini dei Paesi terzi fino ai cittadini Ue con background migratorio, una novità importante rispetto al Piano d’Azione per l’Integrazione del 2016, di cui raccoglie il testimone. Si parte da un insieme di principi e valori chiave. L' inclusione deve essere “per tutti”, quindi tutte le politiche devono essere accessibili e funzionare anche per i migranti. Allo stesso tempo, quando necessario, serve un supporto targettizzato e “su misura”, mentre l'ottica di genere e la lotta contro la discriminazione devono diventare la norma. "Un’integrazione di successo dei migranti dipende sia dall'azioni iniziale che dall’investimento a lungo termine”, scrive la Commissione, che mira quindi a supportare ogni stadio del processo. Le partnership multistakeholder massimizzeranno il valore aggiunto, chiamando in gioco tutti i livelli di governo: europeo, nazionale e locale, ma anche tutti gli attori dell’integrazione: società civile, istituzioni educative, datori di lavoro e parti socio-economiche, comunità religiose, organizzazioni della diaspora e i migranti stessi. Costruire partenariati forti tra tutti gli attori; sfruttare le opportunità offerte dai fondi europei; promuovere la partecipazione e l’incontro con la comunità ospitante; potenziare l’uso delle nuove tecnologie e di strumenti digitali; monitorare i progressi mirando a politiche di integrazione e inclusione basate sulle evidenze sono le azioni a supporto di un’effettiva integrazione e inclusione, trasversali a tutte le quattro aree di azione principali le aree prese individuate nel Piano individua : Istruzione e formazione - Lavoro e competenze – Salute – Casa:
ISTRUZIONE E FORMAZIONE - Si mira a favorire l'accesso dei bambini migranti o con background migratorio a educazione e cura nella prima infanzia di alta qualità e inclusive; fornire agli insegnanti formazione e strumenti per gestire classi multiculturali e multilingue a beneficio di tutti gli alunni; creare comunità di apprendimento multi-stakeholder che coinvolgano scuole, servizi sociali e genitori; a velocizzare e semplificare il riconoscimento delle qualifiche acquisite in Paesi non Ue; a promuovere la partecipazione dei migranti a programmi completi di formazione linguistica e civica che iniziano quando arrivano e li accompagnano lungo i percorsi di integrazione.
LAVORO E COMPETENZE - Gli obiettivi principali sono: rafforzare la cooperazione tra gli attori chiave del mercato del lavoro e i migranti a livello europeo, nazionale e locale; supportare maggiormente gli imprenditori migranti, inclusi gli imprenditori sociali, attraverso facilitazioni per l’accesso al credito, formazione e consulenza; aumentare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro; rendere più efficace e veloce la valutazione delle competenze e supportare upskilling e reskilling anche attraverso la validazione di procedure per l’apprendimento non formale e informale; aumentare la partecipazione dei migranti a istruzione e formazione professionale di alta qualità.
SALUTE - Il Piano d’azione vuole che migranti e cittadini Ue con background migratorio siano informati dei loro diritti e abbiano parità di accesso ai servizi sanitari, inclusi quelli per la salute mentale, secondo le condizioni di legge e le prassi nazional. Nel facilitare l’accesso ai servizi sanitari, si deve, inoltre, tenere pienamente conto delle sfide specifiche affrontate dalle donne, inclusa l’assistenza sanitaria pre-natale e alle neomadri.
CASA - Va garantito l’accesso ad alloggi adeguati e a buon mercato, compreso l’housing sociale. Stati membri e autorità regionali e locali devono avere a disposizione strumenti e buone pratiche per contrastare le discriminazioni nel mercato degli alloggi, così come soluzioni innovative per favorire l’inclusione e combattere la segregazione. Si vogliono anche promuovere modelli di alloggio individuali, anziché collettivi, per i richiedenti asilo, in particolare le famiglie, e disseminare e ampliare modelli innovativi per i titolari di protezione internazionale… - Per saperne di più e approfondire l'argomento, continua a leggere la più ampia news, cliccandosu integrazionemigranti.gov.it (fonte notizia) pubblicata il 24 novembre 2020.