Humus: la sharing economy applicata al lavoro agricolo

Nelle valli cuneesi un antropologo, una psicologa e un agricoltore hanno creato una startup innovativa che promuove l'utilizzo del contratto di rete in agricoltura: l’obiettivo è far sì che le aziende tornino ad assumere, in maniera diretta e condivisa. Le ultime novità sono un contratto nazionale di rete e un marchio “lavoro 100% etico". Quella di Humus è una delle 25 storie di giovani imprenditori innovativi che raccontiamo sul nuovo numero di Vita.

La sharing economy può aiutare a contrastare il lavoro irregolare in agricoltura e le derive di sfruttamento e caporalato che ancora sono troppo diffusi? Humus è convinta di sì. Humus è una startup innovativa a vocazione sociale nata nel marzo 2019 in Valle Grana (Cuneo). È il primo servizio in Italia di job sharing agricolo: attraverso la formula del Contratto di Rete e la condivisione della manodopera, incentiva tra le piccole aziende agricole l’assunzione di personale con contratti regolari. A quasi un anno dal lancio della piattaforma di incontro fra domanda e offerta lavoro, il 19 marzo Humus Job presenta ufficialmente la Community Agrorà e il Contratto di Rete nazionale Humus, una soluzione per collaborare tra aziende agricole riducendo i costi e aumentando competitività e sostenibilità sociale (ore 18/19,30 sulla pagina Facebook di @humusjob). Le aziende bio dell'ecosistema NaturaSì potranno far parte della rete di Humus Job: così, tra i meccanismi premiali delle aziende agricole aderenti alla piattaforma, troveranno spazio oltre alla sostenibilità sociale anche la sostenibilità ambientale e la pratica dell'agricoltura biologica. Il CEO di Humus è Claudio Naviglia, 36 anni… - così come riportato nell’articolo pubblicato il 9 marzo 2021 che si può continuare a leggere cliccando su vita.it (fonte notizia)