Pubblicati i dati 2018-2020 raccolti dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza in collaborazione con le procure minorili.
I numeri dei minorenni in comunità in Italia
Quale è la situazione dei minorenni in comunità rilevata dallo studio appena presentato? “La quarta raccolta dati prende in considerazione il triennio 2018, 2019 e 2020”, spiega l’Autorità garante Carla Garlatti. “Viene registrata una sostanziale stabilità delle presenze: erano 22.613 nel 2018, 21.650 nel 2019 e 23.122 nel 2020, con oscillazioni dipendenti in buona parte dalle variazioni del numero degli Msna”. Il numero medio di ospiti per struttura a fine 2020 è 6,4, identico al dato del 2018. I distretti con maggior numero di minorenni sono Milano (13,4%), Palermo (11,1%), Bologna (8,9%), Napoli (7,5%), Roma (6,6%) e Venezia (6%).
“C’è una notevole difformità tra territori”, evidenzia Carla Garlatti. “A fronte di una stabilità del dato a livello nazionale nel triennio 2018-2020, risultano invece evidenti le differenze tra i distretti. Ciò non è riconducibile solo al numero degli Msna, ma anche a una diversa presenza dei servizi sociali. Peraltro, a una quantità maggiore di allontanamenti non corrisponde sempre e necessariamente una condizione di più grave disagio del territorio, poiché gli interventi a protezione di bambini e ragazzi dipendono da una pluralità di fattori”.
Dai dati raccolti emerge che il 55% degli ospiti ha un’età compresa tra 14 e 17 anni, il 15% tra 6 e 10 e il 14% tra 11 e 13. Sono presenti anche maggiorenni, che su base nazionale risultano 2.745 al 31 dicembre 2020, pari all’11,9% del totale. La maggior parte dei minorenni in comunità è di cittadinanza italiana (55% nel 2018, 61% nel 2019 e 60% nel 2020). Gli stranieri a fine 2020 sono il 40%, dei quali il 24% Msna. Il 61% è di genere maschile e il 39% femminile.
Rispetto poi ai tempi di permanenza in struttura, emerge che per il 26 % sono superiori a due anni. Va detto che la rilevazione, in questo caso, è stata effettuata solo sul 65% dei minorenni in comunità presenti in Italia. In alcuni distretti (Torino, Genova e Trento) la permanenza superiore ai 24 mesi riguarda più del 30% degli ospiti, in altri distretti invece si riferisce a meno del 20% (Palermo, Potenza e Campobasso).
Le novità: gli allontanamenti d’urgenza e il numero dei controlli
La ricerca rileva anche i motivi dell’inserimento in comunità. Il 78% dei bambini e dei ragazzi presenti nelle strutture a fine 2020, secondo i dati forniti da 18 procure su 29, è risultato esservi stato collocato su disposizione dell’Autorità giudiziaria, il 12% per decisione consensuale dei genitori e il 10% per allontanamento d’urgenza ai sensi dell’articolo 403 del codice civile. Quest’ultima rilevazione rappresenta una novità, che consente inoltre di misurarne la percentuale per ciascun distretto: a Salerno vi si è fatto ricorso per il 56,6% dei casi, mentre all’Aquila e Potenza non risultano allontanamenti d'urgenza nel periodo preso in considerazione.
Per la prima volta è stato pubblicato il numero dei controlli effettuato dalle procure minorili sulle comunità. Un vero e proprio record in termini assoluti tra ispezioni e sopralluoghi compiuti nel corso 2020 si registra a Bologna (704 su 352 strutture). Altre procure invece hanno registrato maggiori difficoltà… - così come pubblicato il 30 settembre 2022 da garanteinfanzia.org (fonte notizia)