Migranti, Medu denuncia in un report la “beffa” di Rosarno
Condizioni di vita disastrose per i braccianti a fronte di strutture abitative milionarie ancora inutilizzate
ROMA- Perché, dal 7 gennaio 2010, giorno della rivolta di Rosarno, nulla è cambiato? Perché milioni di euro sono stati investiti in unità abitative mai utilizzate? Perché si sfrutta la forza lavoro su cui poggia in misura determinante il settore agricolo locale, ma non vengono attuate politiche abitative e di inserimento socio-lavorativo a loro tutela? Lo denuncia in un report Medici per i diritti umani (Medu), che da ormai dieci anni è presente nella Piana di Gioia Tauro per portare assistenza medica e supporto legale ai braccianti impiegati nella raccolta agrumicola. Il team fornisce assistenza medica e orientamento legale, con il supporto di due mediatori culturali, opera tre giorni a settimana presso gli insediamenti precari della Piana, raggiungendo con una clinica mobile i circa 1500 braccianti agricoli stranieri che popolano i casali abbandonati, la fatiscente tendopoli ministeriale e i vecchi container sparsi tra i Comuni di Rosarno, San Ferdinando e Taurianova. La popolazione degli insediamenti è composta da giovani uomini con un’età media di 35 anni provenienti dai Paesi dell’Africa subsahariana occidentale, in particolare Mali, Gambia, Senegal, Ghana e Costa D′Avorio. … - così come pubblicato il 9 gennaio 2024 da redattoresociale.it (fonte notizia) dove si può continuare a leggere.