Principio della porta aperta nel Terzo settore, alcune riflessioni

Principio della porta aperta nel Terzo settore, alcune riflessioni
Sul tema dell’ammissione dei nuovi associati, in particolare per le associazioni di promozione sociale e i centri di servizio per il volontariato, si contano diversi interventi del Ministero del Lavoro ma anche della giurisprudenza amministrativa. Ecco un approfondimento “costituzionalmente orientato”

Il codice del Terzo settore (Cts) impone agli enti del Terzo settore (Ets) una serie di requisiti che ne conformano l’autonomia organizzativa e funzionale al fine di assicurare un ordinamento interno a carattere democratico.
Tra questi, assume particolare rilievo il cosiddetto “carattere aperto” degli Ets, imposto dagli artt. 21 e 23 che disciplinano l’ammissione di nuovi associati nelle associazioni del Terzo settore, cui si aggiungono l’art. 35 per le associazioni di promozione sociale (Aps) e l’art. 61, c.1, lett. d) a proposito dei requisiti di accreditamento per i centri di servizio per il volontariato (Csv). Tali norme, di recente, hanno attirato l’attenzione degli interpreti e degli operatori, creando alcuni problemi interpretativi e sollecitando diversi interventi del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e della giurisprudenza amministrativa. … - così come pubblicato il 01 febbraio 2024 da cantiereterzosettore.it (fonte notizia)  dove si può continuare a leggere.