Parlano i giovani: care cooperative sociali, ecco perché ce ne andiamo

Parlano i giovani: care cooperative sociali, ecco perché ce ne andiamo
Per la prima volta uno studio analizza le ragioni alla base dell’alto turnover all’interno delle coop, dando la parola a quasi 1.200 under 35. A volerlo due consorzi lombardi: Consolida di Lecco e Sol.Co. di Sondrio.

È vero che il lavoro sociale è sempre meno attrattivo per i giovani? Quali sono le motivazioni che producono questo disamoramento? E ancora: come farvi fronte affinché non “salti” la catena del valore della cura nei territori e nelle comunità? Come i lettori di questo magazine e di vita.it sanno, sono domande cruciali e all’ordine del giorno, nel momento in cui cresce fortemente la necessità di professionisti in ambito educativo, socio-sanitario e assistenziale (educatori professionali, assistenti sociali, infermieri, Asa, Oss) a cui il privato sociale — ma non solo, il fenomeno con intensità differenti riguarda anche il settore pubblico e quello privato for profit — fatica a rispondere.

Domande che per la prima volta vengono rivolte ai diretti interessati: una platea di oltre mille under 35. Il merito va a due consorzi lombardi: Consolida di Lecco e Sol.Co di Sondrio che insieme a Confcooperative dell’Adda e con il sostegno della Fondazione comunitaria del Lecchese e della Fondazione Pro-Valtellina hanno affidato ad Euricse una ricerca che ha messo il faro su aspettative e problemi della nuova generazione di cooperatori sociali e sulle dinamiche di turn over nelle cooperative sociali. Lo studio è stato curato dai ricercatori di Euricse Sara Depedri, Martina Bonazza ed Elia Lattari. … - così come pubblicato il 13 marzo 2024 da www.vita.it (fonte notizia)  dove si può continuare a leggere