Digitale o “all’antica”? Il caporalato nei cantieri fa discutere

Digitale o “all’antica”? Il caporalato nei cantieri fa discutere.
Boom a Milano del reclutamento via WhatsApp. Ma per i dirigenti della Fillea meneghina e lombarda non è un fenomeno nuovo. Quello che conta è come contrastarlo.

Reclutati su Facebook, o Telegram, o WhatsApp. Risucchiati nel sistema illegale del caporalato non più soltanto da furgoni e passaparola, ma anche con smartphone e social network. Il caporalato nell’edilizia si aggiorna, si digitalizza. Ma i suoi effetti restano quelli deleteri di sempre. E le sue vittime sono sempre le stesse: immigrati, forza lavoro ricattabile e fragile. È il succo della denuncia lanciata da Alem Gracic, segretario generale della Filca Cisl di Milano, e ripresa nei giorni scorsi dai media.
Il fenomeno del caporalato digitale, per la Filca, è in crescita e arruola il 60 per cento dei manovali. A Milano, città regina del boom edilizio, la questione è più vistosa che altrove e – sempre fonte Filca – riguarda soprattutto gli immigrati, il 70 per cento di loro costituito da egiziani. … - così come pubblicato il 26 agosto 2024 da www.collettiva.it (fonte notizia)   dove si può continuare a leggere