Pubblicato il bilancio demografico nazionale dell'ISTAT

Al 31 dicembre 2017, secondo l'ultimo bilancio demografico Istat, risiedono in Italia 60.589.445 persone, di cui più di 5 milioni di cittadinanza straniera, pari all'8,3% dei residenti.

Il saldo complessivo, secondo l'istituto di statistica, è negativo per 105.472 unità rispetto all'anno precedente. Il calo complessivo è determinato dalla flessione della popolazione di cittadinanza italiana (202.884 residenti in meno), mentre la popolazione straniera aumenta di 97.412 unità.

Continua nel 2017 il calo delle nascite in atto dal 2008. Per il terzo anno consecutivo i nati sono meno di mezzo milione (458.151, -15 mila sul 2016), di cui 68 mila stranieri (14,8% del totale), anch'essi in diminuzione.

Le acquisizioni di cittadinanza registrano nel 2017 una battuta d'arresto rispetto al trend crescente degli anni precedenti: i nuovi italiani sono circa 146mila", con un decremento rispetto al 2016 di 38 punti percentuali. Nel conteggio – spiega l'Istat - sono comprese le acquisizioni e i riconoscimenti della cittadinanza per matrimonio, naturalizzazione, trasmissione automatica al minore convivente da parte del genitore straniero divenuto cittadino italiano, per elezione da parte dei 18enni regolarmente residenti ininterrottamente dalla nascita, per ius sanguinis di cittadini con avo italiano.

La diminuzione registrata nel 2017 si manifesta dopo il trend di forte crescita degli ultimi anni. È possibile, secondo l'Istituto, che il calo sia dovuto ad una riduzione della platea degli aventi diritto. Tuttavia è anche possibile che su questo dato abbia influito una modifica della modalità di presentazione della domanda di acquisizione della cittadinanza italiana, introdotta nel 2015, ma i cui effetti possono manifestarsi solo due anni dopo, dati i tempi tecnici di espletamento delle pratiche amministrative.

Le prime analisi sulla distribuzione per cittadinanza di origine ed età dei cittadini stranieri divenuti italiani nel 2017 (dati provvisori) confermano che si tratta per lo più di appartenenti a collettività di antico insediamento in Italia, ad uno stadio del processo migratorio che probabilmente in molti casi ha visto ricongiungimenti familiari o formazione di nuove famiglie. Oltre un terzo delle acquisizioni di cittadinanza italiana ha infatti interessato minorenni: si tratta dei figli conviventi con genitore naturalizzato italiano, divenuti a loro volta italiani per trasmissione automatica della cittadinanza.


Secondo i dati diffusi dall'Istat, in Italia risiedono persone di circa 200 nazionalità: nella metà dei casi si tratta di cittadini di Paesi europei (oltre 2,6 milioni), oltre il 30% (1,6 milioni) di un Paese dell'Unione. Tra i cittadini europei, provengono dagli Stati dell'Europa centro orientale non appartenenti all'Ue più di 1 milione di persone. La cittadinanza più rappresentata è quella rumena (1.190.091 residenti, 23,1%) seguita da quella albanese (440.465, 8,6%). Al terzo posto per nazione di provenienza i cittadini del Marocco (416.531, l'8,1%), davanti a quelli della Cina (290.681, il 5,7%) e dell'Ucraina (237.047, il 4,6%).

Anche nel 2017 si conferma la maggiore attrattività delle regioni del Nord e del Centro, verso le quali si indirizzano i flussi migratori provenienti sia dall'estero sia dall'interno

Un cittadino straniero su quattro risiede nelle regioni del Nord-est (1.225.466 stranieri), così come nelle regioni del Centro (1.319.692). Nel Sud e nelle Isole i cittadini stranieri residenti sono rispettivamente 624.866 (12,1% del totale nazionale) e 247.238 (4,8%).

(Fonte: integrazionemigranti.gov.it)

In allegato il Bilancio demografico 2018