Immigrazione, i nuovi dati su provenienza, religione, lavoro

Gli sbarchi di immigrati sulle coste siciliane sono in crollo (https://www.termometropolitico.it/immigrati-e-sbarchi-in-italia), lo sappiamo. È così dall’estate 2017, e da allora si sono ridotti a poche migliaia. Ancora più rilevanza assumono a questo punto gli immigrati già presenti sul territorio, che rappresentano un mondo molto più dinamico e in movimento di quello degli autoctoni. Sono più giovani, si muovono di più sul territorio, escono dal Paese e vi entrano a ritmi più elevati. Soprattutto, sono molto diversi al loro interno, perchè diversissime sono le provenienze. Secondo i dati di Idos nel 2017 il 50,9% proveniva dal’Europa, di cui il 23,1% dalla Romania e l’8,6% dall’Albania, il 21,3% dall’Africa, e tra gli africani al primo posto vi è l’8,1% di marocchini. Poi vi è il 20,5% di asiatici, tra cui troviamo il 5,7% di cinesi. Solo il 7,2% viene dall’America. Sono 5 milioni e 144 mila, l’8,5%, ma solo 3 milioni e 715 mila vengono da fuori dall’Unione Europea. Del resto i rumeni sono comunitari da più di dieci anni. Ma soprattutto sono giovani. Gli anziani stanno aumentando, ma gli over 65 sono ancora solo il 4% degli stranieri, molto meno di quanti siano tra gli italiani. Non stupisce che di conseguenza gli immigrati incidono sul lavoro più che proporzionalmente. Sono infatti l’8,5% dei residenti, ma il 10,5% di tutti gli occupati. A livello settoriale sono più impegnati nell’agricoltura degli italiani, dove lavora il 6,1% degli stranieri. Il 26,5% è nell’industria, di cui il 9,7% nelle costruzioni. Del 67,4% che lavora nei servizi il 16,3% lo fa nel commercio.

E del resto le imprese guidate da immigrati sono il 9,6% del totale. Quindi vi è un’incidenza maggiore di quella generale di stranieri sulla popolazione. Ma dal punto di vista sociale, e non solo economico, come sono gli immigrati presenti in Italia? Immigrazione, i musulmani sono il 32,7% degli stranieri La maggior parte degli immigrati è cristiana. È questo che emerge dagli ultimi dati Idos. Lo è il 52,6% di loro, anche se prevale la religione ortodossa, con il 29,6%. Questa è del resto la fede della gran parte dei rumeni, degli ucraini, che rappresentano tra le fette maggiori di stranieri nel nostro Paese. Il 17,9% poi è composta da cattolici, prevalentemente africani, sudamericani e lippini. Il 4,4% è protestante. I musulmani sono il 32,7%, e tra questi certamente spiccano i nordafricani. Solo il 4,7% è ateo o agnostico, mentre il 3%, gli immigrati di provenienza indiana, sono induisti, e il 2,7% è buddista.

Su altri elementi la popolazione straniera si avvicina di più a quella italiana, per esempio le donne sono il 52%. Anche se negli ultimi sbarchi i maschi erano la maggioranza, l’equilibrio complessivo non è cambiato. Complici i ricongiungimenti familiari che negli ultimi anni hanno rappresentato il principale motivo di immigrazione, nel 74,5% dei casi. 

Redazione