In tempo di Coronavirus, non è accettabile relegare gli stranieri come “I Miserabili” alla “Corte dei Miracoli”...

Alla Corte dei Miracoli

Il Decreto Cura Italia ha confermato la proroga per la presentazione di domanda dei rinnovi di permessi di soggiorno in scadenza stabilendo che tutti i permessi in scadenza tra il 31 gennaio e il 15 aprile 2020 resteranno validi fino al 15 giugno 2020.

La scelta del Legislatore appare assolutamente condivisibile sia al fine di evitare assembramenti negli Uffici della Questura sia al fine di non lasciare privi di assistenza i tanti migranti a causa della sospensione degli sportelli informativi a loro supporto.

Tuttavia, rimane ancora aperta la dolorosa questione della sanatoria per gli stranieri privi di permesso di soggiorno. Una questione complessa che oggi non possiamo assolutamente sottovalutare, accantonare e rinviare .

I tempi del coronavirus rendono ancor più necessario ed urgente l’intervento del Governo, perché adesso alle ragioni della sanatoria, condivisibili o meno, si aggiungono le inconfutabili esigenze di tutela della Salute collettiva.

Senza perdersi nelle complesse, talvolta poco approfondite e frettolose, opinioni sul tema dei migranti oggi bisogna, nell’interesse di tutti, fare un’unica considerazione:  il migrante irregolare, in quanto tale, non è iscritto al Sistema Sanitario Nazionale quindi, non ha un medico di base e ha diritto soltanto alle prestazioni sanitarie urgenti.

Il migrante sprovvisto del permesso di soggiorno, nei casi di malattia lieve (qualche linea di febbre, un po’ di tosse….) non ha un medico a cui chiedere assistenza e può rivolgersi al pronto soccorso solo nei casi gravi, quando non ha alternativa….. e quando le condizioni di salute superano la paure dell’espulsione.

Questa situazione, già inaccettabile, oggi contrasta palesemente con tutti i protocolli adottati per contenere la diffusione del virus.

La  regolarizzazione degli stranieri è una questione di sicurezza, ancor di più in un momento di emergenza sanitaria. Attraverso un documento si conoscono  le persone presenti sul territorio, si conosce dove esse abitano, si controlla che rispettino le regole anche quelle previste per contenere il contagio. 

E’ assolutamente necessario dare significato a tutte le misure straordinarie adottate, dare un senso ai sacrifici di tutti, consentire ad ogni uomo di difendere se e difendere gli altri, di poter combattere con le stesse armi questa guerra mondiale.

E’ assolutamente necessario, pertanto, dare dignità giuridica agli “invisibili”, almeno in questo tempo di pandemia, consentendo loro di poter usufruire dei servizi della sanità pubblica nel caso di sintomatologia sospetta, perché non diventino, loro malgrado, veicolo di trasmissione del virus e vittime silenziose.

Alta è la preoccupazione per le migliaia di lavoratori stranieri costretti a vivere  nelle baraccopoli  nascoste della Società, agli antipodi  dei diritti umani, nelle maglie impenetrabili dello sfruttamento lavorativo.

Alta è l’inquietudini  che il Covid-19 arrivi indisturbato in questi luoghi nascosti, tramutandoli in esplosivi focolai della pandemia.

Non è accettabile, né ora né mai, relegare gli stranieri come “I Miserabili” alla  “Corte dei Miracoli”

Oltre alle situazioni di emergenza sanitaria non ci si dimentichi di considerare anche l’emergenza economica.

Oggi gli stranieri irregolari non hanno accesso ai benefici di legge e, ove vi è una residua e sottopagata opportunità di lavoro, non possono lavorare non potendo giustificare i loro spostamenti  in caso di controllo ai posti di blocco.

Questa situazione aggiunge miseria alla povertà.

In questo tempo di Preoccupazione, al di la delle polemiche,  urge la necessità di una sanatoria degli stranieri irregolari per consentire loro l'accesso alle cure, alla casa e al lavoro regolare…una porta aperta alla dignità umana.

La sanatoria, darebbe luce ai ghetti oscuri dell’irregolarità, diventando quasi spinta per il settore primario, attualmente in crisi di manodopera, anche per la paura del Covid 19, così da iniziare a pensare di poter finalmente ripartire ancorando solidi radici in un terreno disintossicato dallo sfruttamento e dal caporalato e fertilizzato da diritti e perché no, anche dal dovere di contribuzione alle casse dello Stato

Un raggio di sole in questa fitta nebbia arriva da Lisbona ove il Governo portoghese ha deciso di concedere il permesso di soggiorno a tutti i migranti che ne abbiano già fatto richiesta, in modo da garantire loro di affrontare nel migliore dei modi l'emergenza Coronavirus.

Secondo quanto riporto da El País in questo modo i migranti potranno cercare un impiego e accedere a tutti i servizi pubblici come la sanità, l'affitto di una casa, o il conto in banca.

La scelta portoghese costituisce un patrimonio morale a cui l’Europa deve guardare superando vetusti egoismi sovranisti.

L’emergenza Covid 19 impone di non lasciare nessuno indietro, non lasciare nessuno da solo, non lasciare nessuno ai margini dei diritti, perché ogni catena, anche la più forte è destinata a spezzarsi se uno dei suoi anelli, fosse anche il più piccolo, è fragile.